

Vigne
Vigna
Su Cabrileddu
È il vigneto storico di famiglia, 3,80 ettari di “natura pura”. Impiantato nel 2000 nel luogo dove dal 1949 la famiglia aveva piantato la prima “vigna di casa”.
Siamo a 350 metri sul livello del mare con un significativo dislivello all’interno della proprietà. Qui il terreno è arido, derivato da disfacimento granitico, un terreno con una granulometria significativa e ricca di frammenti pietrosi. Un terreno che anche per la sua capacità di riflettere il sole ha un effetto importante sulla vita della vite e sulle fasi vegetative e di maturazione. Il vigneto è immerso in una natura selvaggia fatta di sugherete e macchia mediterranea ricca di elicriso, un’erba aromatica molto diffusa dalle nostre parti e a noi molto cara. Sentori di questa pianta li ritroviamo evidenti nell’aroma e nel gusto del nostro Vermentino di Gallura Superiore docg Biancosmeraldo.
Il vigneto offre una bellissima vista del Monte Limbara, granito per eccellenza! Siamo a meno di 30 km ad ovest del mare. Qui le brezze dal mare si incanalano verso ovest e ci aiutano a mantenere ventilate e sane le uve. Proprio per questa condizione il vigneto, esposto a nord-ovest, è stato impiantato seguendo le linee di massima pendenza (detto anche “a ritocchino“) per accogliere ed accompagnare il forte maestrale che spesso soffia in questa zona.
Qui, oltre al vermentino, abbiamo impiantato anche uve a bacca rossa quali: Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Sangiovese Grosso (biotipo Lamole), Muristellu, Carignano. Anche per queste uve l’esposizione della vigna è particolarmente favorevole. Qui, sia per le uve bianche, ma ancora di più per le uve rosse, c’è il vantaggio che a settembre, ad ottobre il sole entra tardi in vigna, dopo le nove del mattino, questo aiuta a conservare aromi e profumi che l’escursione termica, tra giorno e notte, garantisce.
Vigna
Muros
Qui l’esposizione è sud-est e i filari sono stati posizionati da est ad ovest, questo allo scopo di seguire il flusso del maestrale ed evitare ristagni di umidità.
In questa vigna abbiamo piantato solo Vermentino ma di 4 cloni diversi tenendo in considerazione sia il tipo di terreno, sia il tipo di vino che volevamo produrre in modo il più naturale possibile per ottenere profumi ed aromi diversi all’interno dello stesso bicchiere.
Prima di piantare la vigna abbiamo lavorato in modo impeccabile al regime idraulico della vigna per creare un ambiente asciutto per le radici. Abbiamo costruito importanti drenaggi per prevenire ristagni di acqua. Al fine di poter garantire una idonea vegetazione abbiamo creato ex-novo un laghetto di accumulo con relative falde idrogeologiche interne dove confluisce l’acqua delle falde a fine estate.
La forte vicinanza alla catena montuosa del Limbara rende molto forti, anche in questo caso, le escursioni termiche tra notte e giorno, in particolare nel periodo da metà agosto e fine settembre, periodo nel quale normalmente terminiamo le operazioni di vendemmia in questo vigneto.
Vigna
Montiscia
Il nostro amico Massimo Cassamagnaga, socio di WineTip, nostro grande partner a Milano, racconta così della sua prima visita a Montiscia: “Una vigna benedetta dalla terra, dal sole, dal vento e dal mare. Una sintonia di condizioni eccezionali che garantiscono che le uve arrivino sane e forti fino a surmaturazione, dense eppure fresche. Una vigna fantastica, da incorniciare nella memoria dei fortunati che hanno la fortuna di visitarla”.
Siamo in località Sorso-Sennori, ad un altitudine 180 metri. La vigna guarda il mare, ma non è sul mare, siamo a pochissimi chilometri in linea d’aria dal Golfo dell’Asinara, Il mare è proprio lì, sembra di poterlo toccare. Si possono ammirare il litorale di Platamona, la marina di Sorso e, in fondo, perfino Stintino e la famosissima spiaggia della Pelosa.
Era il 2015 e da tempo ero alla ricerca di un vigneto adatto per produrre il Cannonau che avevo in mente: un cannonau unico. Ne ho visitati tanti e qui mi sono fermato. Mi sono innamorato prima di tutto della terra di questo vigneto, prima ancora che della posizione e del panorama mozzafiato. L’impianto è esposto a nord-ovest così da godere delle migliori condizioni di insolazione senza soffrire dei raggi più brucianti durante le ore più calde.
Il vigneto ha una forma a schiena d’asino: le porzioni di vigneto più basse, laterali, che risultano sempre più rigogliose, forniscono l’uva per il nostro Cannonau doc Nerosmeraldo e vengono vendemmiate verso la fine si settembre. Nella zona centrale del vigneto, sul dorso della sella, nella parte centrale di ciascun filare, dove il terreno risulta piu asciutto, più bianco lasciamo le uve sulla pianta fino a metà ottobre. Qui raccogliamo le uve per il nostro Cannonau doc Riserva Su Mere. Qui, soprattutto nella parte alta del vigneto, sul dorso della sella, il colore della terra è unico, quasi bianco!
Il colore e la consistenza potrebbe far pensare ad un terreno sabbioso, in realtà è un terreno calcareo-marnoso, un terreno in cui le varie componenti non si legano in modo forte tra loro ed è completamente privo di argilla. Un terreno dove le piante infestanti fanno fatica a crescere perchè resta molto secco in superficie mentre in profondità trattiene acqua preziosa. Noi ce ne rendiamo ancora più conto guardando il colore delle foglie a metà ottobre, nella porzione alta della vigna dove raccogliamo per produrre il Su Mere, con i grappoli appassiti ancora sulla pianta, e le foglie verdi e belle rigogliose così come i piccioli degli acini d’uva.
Qui l’uva appassisce, ma io preferisco dire avvizzisce, per effetto del vento e del sole non perchè gli manchi la linfa vitale. Sempre osservando in dettaglio come la parte alta e le parti laterali di questi filari si comportano possiamo notare che nella parte alta, dove produciamo le uve del Su Mere e dove la terra è più bianca, il grappolo comincia ad avvizzire già intorno al 10 di settembre.
Nello stesso filare, nelle ali laterali, più basse i grappoli risultano più turgidi e le foglie sono più grandi e numerose; nelle porzioni di vigna laterali anche la potatura è più lunga e ci sono più gemme in produzione. La potatura, da quando abbiamo preso in gestione questo vigneto, non è mai stata cambiata e da anni non vengono fatte concimazioni.
La natura calcareo marnosa di questo terreno contribuisce, in aggiunta ai lavori che facciamo in vigna, a produrre grappoli spargoli che a loro volta ci aiutano a spingere, parte delle uve qui prodotte, in surmaturazione. Le lavorazioni in vigna, fatte manualmente, con la zappa, ci consentono di eradicare le erbe infestanti e a tenere il terreno sciolto, senza crepe in modo da trattenere al massimo la preziosa acqua in profondità.
Le concimazioni sono esclusivamente organiche, tralci e uva in eccesso lasciata in terra. Il vigneto non è irriguo e quindi per sua natura produce poca uva di grande qualità, proprio quello che vogliamo ottenere.
In vigna facciamo una potatura verde molto importante a maggio selezionando solo i germogli migliori. A fine luglio torniamo in vigna e pratichiamo una defogliatura che favorisce l’esposizione al sole del frutto preservando i grappoli da marciumi. In queste fasi lasciamo più foglie e più gemme nelle porzioni di vigna che producono l’uva per il Nerosmeraldo mentre si fa una potatura verde più decisa nella parte dei filari che produce il Su Mere.
Un’ulteriore selezione viene fatta al momento della vendemmia quando, sia per il Nerosmeraldo che per la porzione di uve surmature per il SuMere, vengono selezionati solo i grappoli idonei per la vinificazione. Conosco bene questa vigna e posso affermare che è il vento che la fa da padrone qui a di Montiscia. I movimenti dell’aria, filtrando tra i filari, il cui apparato fogliare è costantemente curato, e tra i grappoli spargoli, garantiscono uve asciutte e sane, prevenendo potenziali marciumi soprattutto durante la surmaturazione per le uve del Su Mere. Grazie quindi alla natura del terreno, grazie al vento sempre presente, grazie all’altitudine rispetto al mare e ai forti sbalzi termici tra notte e giorno, riusciamo ad ottenere grappoli sani e, per la porzione di vigneto che produce uve per il Su Mere, di allungare la stagione fenologica della pianta arrivando a raccogliere in periodi avanzati per la zona. Le uve del Su Mere 2018 sono state raccolte dal 9 di ottobre.




